La tendenza n°1 delle sfilate? L’inclusività!

Il fashion month si è appena concluso, lasciando dietro di sè una profusione di collezioni primavera estate 2021 live e virtuali che hanno già dato il via a diverse tendenze. Ma ce n’è una, su tutte, che abbiamo adorato: l’inclusività! Le sfilate primavera estate 2021 celebrano le donne con modelle curvy, di diverse etnie, over 50 e abiti che esaltano le forme naturali senza costringerle.

Se negli anni scorsi era stata soprattutto la New York Fashion Week a lanciare l’inclusivity trend, grazie alle sfilate avanguardistiche di Marc Jacobs, Tommy Hilfiger e Chromat, questa volta – con la settimana della moda americana perlopiù online e un po’ defilata – ci ha pensato soprattutto Milano a dare l’esempio. E noi non possiamo che esserne fieri!

Sono tanti gli stilisti che per la primavera estate 2021 hanno messo da parte i volti noti del catwalk, da Bella Hadid a Hailey Bieber, per fare spazio a nomi vecchi e nuovi che rappresentano al meglio il variegato mondo femminile. Modelle curvy come Ashley Graham sono approdate alla sfilata di Fendi, seguite dalla star della scorsa stagione Jill Kortlev, la modella curvy olandese scelta anche per sfilare a Parigi da Chanel e da Donatella Versace a Milano (siamo sicuri che ne sentiremo parlare ancora, insieme a Alva Claire). E poi l’amica del brand romano, la modella plus-size americana Paloma Elsesser. Donne famose ma dai corpi normali e bellissimi.

Sì, qualcosa sta cambiando. E infatti alle sfilate primavera estate 2021 compaiono non solo modelle curvy, ma anche donne di una certa età (e di un certo stile!). Tra le over 50 scelte come modelle per le sfilate, Penelope Tree, 70, Cecilia Chancellor (54) e Yasmin Le Bon, 55, anch’esse protagoniste da Fendi. E in Francia, da Balmain, ad aprire lo show, sei top model degli anni Ottanta e Novanta: da Violeta Sanchez a Amalia Vairelli. 

Donne adulte compaiono anche alle sfilate virtuali primavera estate 2021 di Parigi. Nella sua collezione post pandemica lanciata online, Demna Gvasalia per Balenciaga punta su architetti e galleriste, donne belle ma sconosciute ai più. Lo stesso fa Loewe con l’artista Hilary Lloyd e la pr Laurence Kleinknecht.

Il casting è sempre più variegato, anche nelle sfilate dei nuovi brand o dei più giovani. Fanno scuola in questo senso alla Paris Fashion Week Ami Paris, con le sue modelle dai corpi comuni, ma anche le giovanissime della collezione primavera estate 2021 I am What I am di MSGM presentata virtualmente a Milano, tutte una diversa dall’altra per colore, etnia fisico, personalità.

La tendenza all’inclusività, già insita nelle sfilate da qualche stagione a questa parte, ha preso un’accelerata anche grazie alla pandemia. E si riflette sugli abiti, sempre più semplici, pratici e adatti a una moda daily, dentro e fuori casa (pensiamo agli abiti maxi e alle casacche di Dior PE21).

Mai come in questi mesi i designer, ma anche le persone comuni, hanno capito che “tutto il mondo è Paese” e l’epidemia di Coronavirus, che colpisce tutti indistintamente, ne è la riprova. Un grande passo per la moda, ma anche per ciò che non concerne il fashion system. Noi di Stylight, da sempre in prima linea sul tema dell’inclusività, ci auguriamo che sarà sempre così.