“The future is female” e le altre slogan t-shirt che tutti indossano

Tutto è iniziato con Maria Grazia Chiuri. La stilista al debutto con la sua prima collezione per Dior porta in passerella una semplice t-shirt bianca dove svetta la scritta “We should all be feminists” (una citazione di un discorso tenuto ai Ted Talk della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie), non sapendo che di lì a poco quel messaggio sarebbe diventato virale, complice la campagna per eleggere il nuovo Presidente americano. Era il settembre del 2016 e una donna dava un consiglio semplice e diretto alle altre donne, attraverso un capo fashion.

Ma è solo con la nomina di Donald Trump a gennaio che la moda delle slogan t-shirt si afferma sempre più e fa capolino sui catwalk delle collezioni FW17. Protesta o trend? I confini si fanno sempre più labili e il fashion system dice la sua – a colpi di stile.

Ecco allora comparire da Christian Siriano la maglietta solidale “People are People“; la sfilata di Versace trabocca di scritte statement; e che dire della dibattuta “The future is female” di Prabal Gurung indossata in passerella da Bella Hadid? Quest’ultima è stata persino tacciata di plagio, tanto somiglia da vicino a quella celebre portata alla ribalta con intenti charity per primo dallo studio creativo di Los Angeles Otherwild. Un vero e proprio cult che probabilmente doveva conoscere anche Cara Delevingne quando si è appropriata dello slogan nel 2015 per lanciare le sue felpe e magliette in favore del programma Girl’s Up dell’ONU.

Copia o non copia, la moda ultimamente non si accontenta solo di vestire ma sfrutta il suo potere per diffondere credo che vanno ben oltre una semplice tela di cotone. E a noi questa cosa non può che piacere moltissimo.