Earth day 2023: quali sono i brand di lusso sostenibile più green?

Il 22 aprile si celebra ogni anno la giornata della Terra. E non è un caso che la moda sostenibile sia una delle tendenze più forti adesso. Una direzione verso cui anche i grandi marchi di lusso stanno virando sempre di più nel 2023. Soprattutto oggi, percepiamo sempre di più l’importanza di difendere il nostro Pianeta con scelte etiche. E mentre la Natura si riappropria del mondo, i brand moda luxury non restano a guardare, anzi.

da diverse stagioni a questa parte, il settore ha ammesso di aver influito negativamente sulle sorti dell’ambiente, cambiando così alcune metodologie di produzione, sperimentando collezioni più etiche e carbon free, eliminando quasi del tutto l’impiego di pellicce animali e impegnandosi per smaltire in modo sostenibile gli scarti. In occasione dell’Earth Day 2023, vediamo  quali sono i marchi di lusso sostenibili che hanno deciso di virare verso il green. Per orientare il nostro shopping in modo consapevole!

“Personalmente, la sostenibilità è uno stato d’animo…  Per me, la cosa più importante è usare le risorse naturali in modo consapevole” ha dichiarato Stella McCartney. La stilista dal 2011, anno di fondazione del suo brand, è diventata l’apripista dei marchi di lusso sostenibili. Basti pensare alla sua ultima sfilata primavera estate 2023, la più sostenibile fino ad oggi realizzata: ben l’87% dei capi della collezione è stata realizzata in modo ecologico,  e le emissioni di carbonio ridotte al minimo.

Sembra quasi impossibile, ma la Maison dei mocassini in pelo di canguro è una di quelle che ha operato una delle svolte più green. Gucci, che fa parte del gruppo del lusso globale Kering, è stata eletta come la prima corporation più sostenibile al mondo in ambito fashion. Nel 2023, il merito non è solo della produzione, che da qualche tempo non utilizza più le pellicce. Il brand ha lanciato infatti anche Gucci Equilibrium, un portale dedicato a spiegare e fornire aggiornamenti sulle pratiche sociali e ambientali della casa di moda. E lo scorso febbraio ha annunciato il progetto per l’avvio del primo hub per il lusso circolare in Italia, in Toscana: il circular hub massimizzerà l’utilizzo di materiali riciclati, la durabilità, la riparabilità e la riciclabilità dei prodotti a fine vita.

Maria Grazia Chiuri, la stilista di Dior, è anche la principale responsabile della sua virata green. Nel 2021, in seguito a un rigoroso controllo, Christian Dior Couture ha ottenuto la certificazione Butterfly Mark di Positive Luxury, che attesta il rigore della sua strategia sostenibile. E nel 2023? Oggi la Maison è impegnata nel programma Dream in Green, che implementa una strategia cooperativa globale e locale su misura per le sfide ambientali di ciascuna regione e di ogni Paese. Il comitato, che include tutti i dipartimenti Dior, si incontra mensilmente per valutare e promuovere il progresso della Maison nell’eccellenza ambientale.

Tra i marchi di lusso sostenibili, anche Burberry, sta operando una vera rivoluzione in ambito green. Il marchio inglese guidato oggi da Daniel Lee è stato insignito nel 2023 del Corporate Standard Ethics Rating (SER) “EE“, che certifica il suo impegno in ambito green. Senza contare che già dal 2018 ha abbandonato l’utilizzo di pellicce animali e interrotto la catena di distruzione degli invenduti: un precursore tra i marchi di lusso sostenibili.

Prada con le collezioni in Re-Nylon, sta decisamente facendo passi  da gigante nella giusta direzione green. E infatti, come Burberry, riceve nel 2023 il riconoscimento del Corporate Standard Ethics Rating (SER) “EE“. Merito soprattutto della linea, che presenta gli iconici accessori della Maison in un materiale rigenerato, l’ECONYL®, ottenuto attraverso il processo di riciclaggio e purificazione dei rifiuti di plastica raccolti da oceani, reti da pesca e rifiuti di fibre tessili. Green e sociale: l’azienda ha infatti annunciato l’assunzione di ben 400 persone in Italia entro la fine del 2023.

A dire basta alle pellicce animali in tempi non sospetti è stato anche il re della moda Giorgio Armani. E nel 2023, lo stilista prosegue la sua missione a sostegno della Terra con un progetto in divenire, Armani/Values. Un nuovo sito web andato ufficialmente online in occasione della scorsa Giornata Internazionale della Terra 2022, che vuole essere soprattutto una vetrina sulla trasparenza del marchio.

Tra i primi marchi di lusso sostenibili, Michael Kors ha iniziato a eliminare dalle proprie collezioni le pellicce nel 2018, entrando a far parte del Fur free retailer programme, il programma che connette le aziende che non utilizzano pellicce con i consumatori in cerca di prodotti etici. Il gruppo Capri Holdings di cui fa parte insieme a Versace ha dichiarato nuovi obiettivi di sostenibilità per il 2025, tra cui una diminuzione delle emissioni, packaging riciclati e metodologie carbon free. E secondo Standard ethics, la società americana tratta infatti adeguatamente i principali temi Esg con particolare attenzione alla sfera ambientale, il suo corporate rating oggi è E+. Ben fatto!

Per la collezione di Chloé primavera estate 2023, il direttore creativo Gabriela Hearst, pioniera della moda green, si concentra  su iniziative per contrastare il cambiamento climatico, oltre che su una produzione rispettosa dell’ambiente. La linea infatti punta sull’eliminazione dei combustibili fossili, che rappresentano circa l’84% del consumo mondiale di energia primaria. E il denim, sviluppato con Adriano Goldschmied, è composto per l’87% da cotone riciclato e per il 13% da canapa, rifinito con un lavaggio laser per ridurre il consumo di acqua. Infine, da inizio 2023, ogni capo Chloé contiene un passaporto digitale che indica la tracciabilità del capo, un certificato di garanzia e le informazioni per ripararlo o rivenderlo.